di: VersiliaToday Redazione | Pubblicato il 22/06/2014 at 15:15.
VIAREGGIO. “L’assessore Glauco Dal Pino ha aderito al progetto ‘Viareggio nuda’ del fotografo Adolfo Favilla: ragazze nude fotografate in vari luoghi della città per ‘promuovere’ così l’immagine di Viareggio. Un’idea davvero vecchia e noiosa, uno stereotipo con il quale ancora una volta si usa il corpo nudo delle donne in modo del tutto gratuito e squallido, scontato e della serie zero idee”. Ad affermarlo è Rossella Martina, capogruppo consiliare di Viareggio Tornerà Bellissima.
“Allora, già che ci siamo, perché non promuovere Viareggio anche con una bella campagna che mostra lo spacciatore in pineta con la bustina in mano?
“Addirittura questo ‘Viareggio nuda’ sarebbe un progetto della durata di cinque anni da annoverare tra le iniziative più importanti della città. Per poter fotografare queste ragazze nude in vari luoghi di Viareggio vengono usati i vigili urbani come ‘sicurezza’ durante gli scatti e il Comune li fornisce gratis. Come gratis saranno le sale del Centro Congressi per esporre queste foto.
“Contemporaneamente, però, l’assessore alla cultura Dal Pino vuole aderire al progetto dell’Unione Donne Italiane per le ‘Città libere da pubblicità lesive della Dignità della donna’ a cui hanno già aderito molti Comuni tra cui Milano. Ovviamente per Dal Pino nelle due cose – donnine nude e difesa della dignità della donna – non c’è contraddizione.
“E non l’ha voluto capire neppure quando il dirigente della cultura Giulio Marlia si è rifiutato di firmare la determina per ‘Viareggio nuda’ facendo appunto osservare l’inconciliabilità della cosa. Poco male per Dal Pino: a firmare la determina dirigenziale ci ha pensato Pier Nello Martelli e quindi il progetto, purtroppo, va avanti. Nel frattempo una lettera durissima dell’Udi dice che di fronte a questo progetto delle donne nude come promozione ovviamente la città non può aderire alla convenzione Udi.
“Ma a parte l’Udi, sono le donne e gli uomini viareggini che dovrebbero sentirsi offesi da questa pochezza di idee che ancora dopo tanti anni deve ricorrere al nudo femminile per pensare di attirare l’attenzione facendo leva sugli ormoni invece che sull’umana intelligenza e sull’ancor più umano buon gusto. Ma quando ho detto in faccia quello che penso di questa iniziativa all’assessore Dal Pino mi ha risposto serio: ‘Anche Goya disegnava donne nude…’.”